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3 Set
Alle 5,15 di mattina facciamo una sosta prolungata per riposare. Ci svegliamo alle 7,35 per ripartire.
In macchina non vedo Fabio. Poi mi accorgo che, come un barbone, si era messo a dormire su una panchina vicino.
Ripartiamo. Sostiamo per il pranzo in Austria, ad un fast food. E poi a cena sempre in una stazione di servizio.
Alla fine si entra in Italia.
E' sera. Facciamo una sosta in un autogrill. Non dobbiamo essere un bello spettacolo, io, Fabio e Maurizio.
Incolti, con la barba lunga, sporchi, stanchi.
Guardo la gente che ho attorno e la sento lontana. Io sono ancora in Islanda, nel Landmannalaugar,
o nel deserto di sabbia nera, o in mezzo agli iceberg.
Entriamo a Roma verso le 22. Alle 22,30 Maurizio ferma il Toyota allo Scalo San Lorenzo, vicino casa mia.
Usciamo dalla macchina e tiriamo fuori i miei bagagli. Intanto sono arrivati i miei a darmi una mano.
Consegno il sacco a pelo e il casco speleo a mio padre e il maglione e lo zainetto a mia madre. Borsone
e giacca a vento a me.
Ci salutiamo.
Dopo qualche minuto sono a casa.
Il viaggio in Islanda si č definitivamente concluso.
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